Che cosa è l’ecografia al seno? Quando è più indicata? Lo spiega Franco Lorenzini, medico radiologo che il prossimo 17 novembre effettuerà le ecografie al seno, nell’ambito dell’evento “Se non ora, quando? La prevenzione è vita” che si terrà al poliambulatorio Physiomedica di Faenza e prevede una giornata di screening (con prenotazione obbligatoria).

Durante la giornata di screening le visite senologiche saranno effettuate dalla dottoressa Alba Pellegrini, chirurgo senologo dell’Ospedale di Faenza. Sarà la dottoressa a decidere per quali pazienti c’è necessità di completare la visita con esame ecografico.

L’ESAME.

“L’ecografia al seno – spiega Lorenzini – è una metodica diagnostica che usa gli ultrasuoni e si fa con sonde ad alta frequenza. In genere viene effettuata insieme alla visita senologica e alla mammografia della quale è un esame complementare. Viene fatta da sola quando la mammografia ha dei limiti, per esempio nel caso del seno denso giovanile o nella mammella che allatta, il cui tessuto per via dell’allattamento è molto denso. Va comunque inserita in un percorso diagnostico fatto da visita senologica e mammografia ed è un esame che viene costruito dall’operatore; entrano in ballo diversi fattori: l’esperienza dell’operatore e la qualità del macchinario”.

In occasione della giornata di prevenzione, Physiomedica metterà a disposizione il nuovissimo ecografo Esaote, con sonde ad altissima frequenza.

QUANDO È INDICATA.

“L’ecografia al seno si fa generalmente alle donne sotto i 40 anni, età in cui il seno è meno adiposo e questo comporta che l’immagine che verrebbe fuori dalla mammografia sia di omogenea opacità. In genere l’ecografia la fa direttamente il senologo se lo ritiene utile, quando individua durante la visita la sensazione di una possibile formazione nodulare”.

ECO E MAMMOGRAFIA.

“Se con la mammografia viene visualizzata un’immagine nodulare – spiega ancora Lorenzini -, la mammografia non è in grado di distinguere una cisti da un nodulo solido. Cosa che invece fa l’eco che è in grado di definire come sono i margini del nodulo, se è delimitato dal tessuto mammario circostante. Dice, insomma, qualcosa di più sulle caratteristiche di quel nodulo anche se la sua natura sarà poi definita solo dall’esame citologico”.

 

 

 

 

Condividi: